Sogni e cappotti

Nel corso degli anni ho avuto la fortuna di viaggiare tanto e quasi sempre con almeno una canna travel in valigia ed una manciata di artificiali al seguito. Ho sempre prediletto, mete estere ma anche in Italia con famiglia al seguito non ho mai rinunciato a fare 4 lanci.

Grazie all’attività avuta in Svezia dove ho conosciuto moltissimi nuovi amici, posso “vantare” la conoscenza di tantissime persone dislocate in tutto il mondo dove c’è sempre qualche pesce da insidiare.

La ricerca sul web, l’esperienza maturata in oltre 20 anni di viaggi e qualche consiglio ben accetto hanno sempre contraddistinto la riuscita delle mie escursioni fresh and saltwater.

Bisogna fare una sostanziale differenza ovviamente, un conto è concedersi 4 lanci all’alba dagli scogli ed un conto è organizzare una settimana full immersion magari dall’altra parte del mondo. Oggi però vorrei soffermarmi sulle aspettative che ognuno di noi ripone in se stesso e nel viaggio che va ad affrontare.

L’esperienza mi ha insegnato ad averne il meno possibile, anche se sognare ad occhi aperti è alquanto lecito e doveroso soprattutto quando si viaggia in paradisi terrestri che brulicano di pescioni.

Purtroppo anche in posti “imballati” di pesce ho fatto fatica, le condizioni meteo, l’attività del pesce, situazioni avverse e una buona dose di sfiga possono far si che la tua pescata diventi un incubo.

Se è vero che la fortuna è una buona  componente nella riuscita di una battuta di pesca, prendere informazioni il più possibile è fondamentale. Anche con le migliori guide al mondo, le migliori agenzie del settore la sconfitta è dietro l’angolo. Diventa fondamentale approfondire il più possibile cosa e dove stiamo andando a fare.

E qui torno alle aspettative di cui sopra. Meglio averne poche o addirittura nessuna se si vanno ad insidiare pesci già difficili di suo, ho conosciuto persone che hanno dedicato anni alla ricerca di pesci “fantasma” spendendo cifre folli, ma accecati da un sogno, da un miraggio oserei dire. Lo leggevo nei loro occhi, il famoso fuoco che hai dentro mai sopito neanche davanti a clamorose sconfitte.

Ma poi c’è sempre una chance, quella che ti viene data e sei tu che devi essere in grado di coglierla per poi poterla raccontare agli amici che ti guarderanno sempre come un matto (se non sono matti come te)

Ho imparato questo nel mio girare il mondo, aspettarsi poco, lanciare tanto, aprire la mente e prendere in considerazione altri sistemi di pesca magari poco congeniali a noi ma proficui nello spot nuovo che stiamo pescando. Inutile incaponirsi nel volerlo “fare come piace a me “non sempre funziona.

È inutile negarlo, ogni qualvolta prendiamo le canne in mano ed usciamo sogniamo sempre il pesce della vita. Ma appunto il pesce della vita capita una volta sola. Bisogna accontentarsi anche degli altri a volte che ci salvano da sonore sconfitte e ci permettono di godere del più bel hobby del mondo.

Aspettarsi di meno per godere di più 😊

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